Adone condotto da Venere dagli amorini

Adone condotto da Venere dagli amorini, fine del XVII secolo, da un ciclo di arazzi dedicato alle Storie di Venere, lana e seta, 300 × 535 cm

Portego

Palazzo Vendramin Grimani 2022

  • Soggetto: forse dall’Adone di Gianbattista Marino pubblicato nel 1624?
  • Autore del cartone: Francesco Albani (1578-1660), da una tela della prima metà del Seicento o da una delle riproduzioni incise a partire dal 1672.
  • Laboratorio di tessitura: non identificato, forse a Parigi, a Beauvais o nelle Fiandre? Fine XVII sec., lana e seta, 300 x 535 cm

In un vasto paesaggio - a sinistra un lago che costeggia una ripida montagna, e a destra un fitto bosco lungo un terrapieno - è raffigurata una scena che prelude agli amori di Venere e Adone. Riparata da un telo appeso ai rami di un albero, Venere, seminuda, circondata da tre amorini (o putti), dorme distesa su un cuscino, con le mani sotto la testa. Al centro della scena, accompagnato da un amorino, avanza verso la dea il giovane e bell’Adone. Porta una corta tunica e un ampio mantello che ondeggia alle sue spalle. Stringe una lancia in una mano e un levriero al guinzaglio nell’altra. Dei putti fanno il bagno nel lago o volteggiano tutt’intorno.

La ricca bordura con fondo marrone è ornata da una sequenza di piccoli motivi (foglie dalle linee simmetriche, vasi, incensieri, piedistalli, bouquet di fiori, ecc.) interrotta agli angoli da una conchiglia, e al centro dei lati da un cartiglio che reca un rosone su fondo azzurro. Questo tipo di paesaggio mitologico ebbe grande successo in Francia nel corso del Seicento.