Presentazione libro

'Vénitiennes au peigne fin' di Lucien d’Azay

6 giugno 2024 — 18:30

giovedì 6 giugno, ore 18:30

Palazzo Vendramin Grimani

La Fondazione dell'Albero d'Oro accoglie l'autore francese Lucien d'Azay (1966) a Palazzo Vendramin Grimani, in occasione della pubblicazione di Vénitiennes au peigne fin (Les Belles Lettres, 2024), un ritratto " impersonificato" di Venezia attraverso una quarantina di donne veneziane contemporanee, più o meno immaginarie.

Vénitiennes au peigne fin
Così come esiste un mito polimorfo ed eterno della donna parigina, la donna veneziana è stata una figura allegorica attraverso i secoli. È questa l'ipotesi di questo libro, che presenta ritratti di donne veneziane, sia fittizie che reali, senza spingersi a stabilire una nomenclatura prosopografica, come nel Catalogo delle donne attribuito a Esiodo. Il rapporto originale e intimo che ognuna di queste donne veneziane ha con la sua città natale o adottiva contribuisce in modo singolare al suo fascino.

Fuggiamo in una città come se fosse un teatro, dove speriamo di incontrare l'essere che la personifica. La fantasia alla base di questo desiderio nasce senza dubbio da un impulso puramente fisico, il desiderio di appartenere a un nuovo mondo attraverso la sensualità. Può darsi che questo impulso sia amorale e inconfessabile; non dico che sia edificante, ma credo che giochi un ruolo decisivo nel bisogno che gli uomini sentono di viaggiare, di raggiungere la meta dei loro sogni, anche a costo di stabilirvisi, quando potrebbero tranquillamente restare a casa e accontentarsi di leggere, anche solo con una mano, diari di viaggio ad hoc.

Schizzati a volte a memoria, a volte sul posto, i ritratti che ho raccolto qui sono un tentativo di illustrare con un esempio la fantasmagoria di cui ho appena parlato. Lascio al lettore, e spero con piacere, decidere se, da questi diversi avatar, emerga un "tipo" emblematico della fantasia femminile di Venezia.

Illustrazione di Amalia Russiello

Lucien d'Azay

Nato nel 1966, Lucien d’Azay è un romanziere, saggista, traduttore dall’inglese e dall’italiano al francese e critico letterario. È l’autore di oltre venti libri che attingono a più stili e generi, biografia, diario di viaggio e keepsake: vi si mescolano ritratti, ricordi intimi e reminiscenze letterarie. Tra le sue pubblicazioni ci sono Un Sanctuaire à Skyros (2020) e La Belle Anglaise : vie de « Perdita » Robinson (2022) dalle edizioni Les Belles Lettres, nonché Dictionnaire insolite de Venise (2012) e Variations sur la Grèce (2023) dalle edizioni Cosmopole. In qualità di editorialista, collabora regolarmente con la Revue des Deux Mondes e ai periodici Transfuge e Citizen K.

Ha ricevuto il premio Mottart dell’Académie Française nel 2004 per Tibulle à Corfou (Les Belles Lettres, 2003), il premio della Revue des Deux Mondes nel 2012 per Trois excentriques anglais (Les Belles Lettres, 2011) e il premio accademico dell’Académie française nel 2020 per Un sanctuaire à Skyros (Les Belles Lettres, 2020).

Fa di solito il pendolare su una diagonale che collega Londra a Atene via Parigi e Venezia dove ha insegnato francese per una quindicina d’anni, fino al 2010, al liceo classico Marco Polo.