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All’ombra dell’Albero d’Oro. Frammenti di una dinastia veneziana. Dai Vendramin ai Marcello Grimani Giustinian

26 maggio 2025

All’ombra dell’Albero d’Oro

Frammenti di una dinastia veneziana

Dai Vendramin ai Marcello Grimani Giustinian

Testi di Massimo Favilla, Ruggero Rugolo

Fotografie di Ugo Carmeni

Fondazione dell’Albero d’Oro Edizioni

Prima edizione giugno 2025

ISBN 978-88-946252-8-8

Pagine: 496

Prezzo: 86,00 €

Partendo dall’origine del soprannome “dall’Albero d’Oro”, le pagine di questo volume invitano a scoprire l’anima di Palazzo Vendramin Grimani ripercorrendo le vicende della stirpe di antico lignaggio che lo abitò – dai Vendramin ai Marcello Grimani Giustinian – attraverso i suoi esponenti (maschili e femminili) con in'immersione nella vita quotidiana, sociale e culturale veneziana.

Il lettore sarà anche testimone di alcune sfide della storia: la caduta della Repubblica di Venezia, l’occupazione francese, la lunga dominazione austriaca, il Regno d’Italia, le innovazioni tecnologiche, i progressi sociali, il venire meno dei privilegi di classe, le difficoltà economiche, le liti famigliari, le fragilità umane e persino una fuga per amore. Il tutto si svolge tra il palazzo veneziano di San Polo, oggi sede della Fondazione dell’Albero d’Oro – che un tempo accoglieva una ricca collezione d’arte e una biblioteca aperta ad amici e studiosi – e le proprietà di terraferma come la villa, oggi scomparsa, di Fiesso sulla Riviera del Brenta e il castello di Montegalda nel vicentino, per spingersi, con respiro europeo, fino a Londra, Parigi, Vienna, Costantinopoli, Mosca e Pietroburgo.

Grazie a un vasto, e in gran parte inedito, apparato iconografico e documentario – fatto di inventari, fatture, biglietti da visita, inviti, fogli pubblicitari, locandine e manifesti teatrali, orari e biglietti ferroviari, attestati, certificati e cedole, menù, ricette di cucina, santini e immaginette sacre, diari, memorie, e lettere personali ricche di notizie, preoccupazioni, aneddoti e, a volte, pettegolezzi – rivivono personaggi indimenticabili, in un vivido ritratto di gruppo che offre uno sguardo à rebours, senza nostalgie o rimpianti, un amarcord che proietta il passato nel futuro stesso di Venezia.