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Daniela Busarello - ANATOMIA DELL’OCEANO

16 settembre 2021

La Fondazione dell'Albero d'Oro ospita il lavoro dell’artista contemporanea Daniela Busarello. Realizzate a Murano nel 2016, le opere che compongono ANATOMIA DELL’OCEANO nascono dalla collaborazione dell’artista con il maestro del vetro Paolo Crepax. Realizzate con la tecnica del vetro soffiato a mano libera, ANATOMIA DELL’OCEANO è il manifesto-metafora dell’artista.

“Questi pezzi sono una metafora dell'acqua. L'acqua è vita. L'acqua è nei nostri corpi, nei canali [di Venezia]. È un grande tributo a La Vida.” - Daniela Busarello

ANATOMIA DELL'OCEANO

Daniela Busarello, creatrice cosmopolita ed eclettica, tesse i primi legami con Murano tra il 2010 e il 2015. Nel 2016 incontra il Maestro Paolo Crepax con il quale dà vita al gruppo di sculture di ANATOMIA DELL’OCEANO con l’intenzione di attirare l'attenzione sulla fragile e drammatica situazione degli oceani a causa del riscaldamento globale.

Le opere di ANATOMIA DELL’OCEANO sono dei corpi-paesaggio ispirati alla Serenissima e nello specifico, alla laguna, al mare, a questo universo liquido che rappresenta la Vita, ma anche la Madre. I vasi, soffiati a mano libera, prendono forma senza stampi, assecondando la comparsa di incidenti, di imperfezioni e di “cicatrici”, come a voler essere una dichiarazione sulla condizione della vita. L'artista ha lavorato il vetro nel il suo stato liquido, poi solido, confrontandosi con la sua trasformazione e metamorfosi forme sproporzionate e volumi femminili, sensuali e delicati allo stesso tempo, crudi, forti e inquietanti.

Daniela Busarello, Curitiba, Brasile, 1973

Brasiliana di nascita, parigina d'adozione, italiana a intermittenza, Daniela Busarello evolve in un ambiente cosmopolita che dona alla sua arte luce e natura, vitalità, riflessione, precisione e delicatezza. Nata in una famiglia di architetti, Daniela Busarello si forma a Parigi all'École du Louvre e all’Accademia delle Belle Arti.

Daniela Busarello è un'artista che si consacra al ripristino dell’armonia tra cultura ed ecosistema, che esplora la natura attraverso il suo personale punto di vista femminile, pacifico, unificante, sincretico, connotato da una concezione ciclica del tempo. Fedele al concetto latino di genius loci, esplora diversi territori, luoghi dove raccoglie “materiali testimoni”, per realizzare le sue opere.

Ph. Massimo Pistore