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#PERSONAGGISTORICI Marina Donà, figura femminile forte dei Grimani dall'Albero d'Oro

8 marzo 2022

Marina Donà di Pietro (1796-1844) sposò Giovanni Pietro Grimani (1754-1820) nel 1796 e entrò nella famiglia dei Grimani dall'Albero d'Oro.

Durante la caduta della Repubblica di Venezia, le condizioni finanziarie dei Grimani dall'Albero d'Oro sono al punto più basso. Marina Donà, per preservare la propria dote dai creditori, dovette avviare immediatamente una causa legale per la separazione dei beni dal marito, causa che giunse a sentenza il 28 novembre 1812, stabilendo la restituzione alla nobildonna di ben 51.000 ducati. Giovanni Pietro passava a miglior vita nel 1820, e un anno dopo moriva senza discendenza diretta anche il fratello Giorgio, lasciando un capitale talmente oberato dai debiti da spingere Marina a rinunciare a nome del figlio all’eredità dello zio.

Si adoperò per combinare un matrimonio per il suo figlio Marcantonio Grimani (1804-1875) che risollevasse il prestigio della famiglia. Nel 1826 trovò in Paolina Manin (1808-1880), nipote dell’ultimo doge Ludovico Manin. In previsione del matrimonio, Marina fece realizzare un prezioso diadema con spighe d’oro e fiori tempestati di brillanti e rimodernò per sé il primo piano nobile. Per le nozze di Marcantonio e Paolina, Marina impegnò una cifra considerevole per allestire un sontuoso ricevimento e restaurare il palazzo in stile neoclassico.

Marina Donà Grimani Giustinian “dama incomparabile, decoro dell’ordine patrizio”, dopo esser riuscita nel compito di risollevare le sorti della famiglia “lasciava tranquilla il mondo” la sera del 13 novembre 1844.